Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
Che Francavilla Angitola fosse un importante centro religioso ed economico della Calabria, oltre a dimostrarlo la presenza di ben tre conventi, quello dei pp. Agostiniani, quello dei pp. Riformati e quello dei pp. Domenicani, lo testimonia anche la presenza di un numero considerevole di chiese, di cappelle e la compresenza dei Domenicani e degli Agostiniani.
I Domenicani infatti perseguivano una strategia insediativa "tesa ad evitare sovrapposizioni ed eventuali contrasti poco edificanti con altri ordini conventuali, quali gli agostiniani"(1) tale situazione si verifica(va) solo nel 10% dei luoghi interessati, cioè "in città che rivestivano il ruolo di centro diocesano o un’importanza socio-economico"(2).
Delle chiese che per lo più andarono distrutte dal terremoto del 1783 e che in seguito non furono mai più riedificate dalla Cassa Sacra, anche se purtroppo la perdita del terzo volume delle visite pastorali del vescovo di Mileto non ci consente di poter definire con certezza il numero degli enti ecclesiastici presenti alla fine del cinquecento, ne sono arrivate a noi solo tre, la chiesa di San Foca Martire, la chiesa della Madonna delle Grazie e la chiesa della Madonna del Rosario. Altre chiese di cui ci è giunta testimonianza attraverso scritti o reperti più o meno copiosi sono quelle di:
Ci sono pervenute anche testimonianze delle seguenti cappelle:
*Per la cappella di S. Carlo Borromeo vedi a fianco la nota di Lorenzo Malta
Note:
1) Ornella Milella, I Domenicani in Calabria - Storia e architettura dal XV° al XVIII° secolo, Cangemi editore 2004 p. 16;
2) Ivi.
Per saperne di più:
F. Accetta, Francavilla Angitola. Ricerche e documenti, Comune di Francavilla, tipografia Mapograf, Vibo Valentia 1999, pp. 131-137.
© Francavilla Angitola - Storia Ricordi Cultura Religione