La chiesa di S. Maria delle Grazie
Interno chiesa delle Grazie

Foca Accetta

Anche la chiesa di S. Maria  delle Grazie, sita nel rione medioevale di "Pendino " si deve far risalire periodo a cavallo tra il XVI° e XVII° secolo. Il 10 marzo 1763 fu elevata alla dignità di parrocchiale dal vescovo mons. Giuseppe Maria Carafa (1756-1785). L′istituzione di una seconda parrocchia era un′esigenza sentita, ma continuamente rinviata, perchè la chiesa non aveva i requisiti strutturali adatti. Al fine di risultare un tempio capace di soddisfare le istanze spirituali e assistenziali dei fedeli, nel 1762 fu deciso di effettuare i necessari lavori di adattamento, come rivela la richiesta di autorizzazione presentata alla curia vescovile:

essendosi ordinato in varie visite l′amplazione della chiesa di S.M. delle Grazie di questa Terra, essendo di palmi sedici larga e solo venti palmi lunga, ed ultimamente ancora rinovato quest′ordine da V.S. Ill.ma e R.ma e da Mons. Ecc.mo colle pene dell′Interdetto, si sono tatti diversi maneggi per comprarsi case convicini, ed ultimamente è riuscito conchiudersi alberano di compra tanto di due case che di un trappeto[...] per così potersi ampliare e farsi grande forse più della parrocchiale istessa, per essere dentro il meglio del paese ed in un sito assai commodo per l′amministrazione dei sagramenti che non sono le altre chiese, le quali tutte sono fuori del paese.

«Offensa notabiliter in muris praesertim anteriori et posteriori a dimidio ad sursum et in terzia teclus parte» dal terremoto del 1783, la chiesa fu ricostruita tra il 1791 e il 1793. Ha una sola navata, movimentata da arcate cieche e da semplici lesene. Conserva un′artistica statua della Vergine, a tutto tondo e a tutta figura, opera dello scultore Vincenzo Scrivo da Serra S. Bruno e un pregevole ciborio con mirabili intarsi.

La parrocchiale di S.M. delle Grazie fu dal terremoto «offensa notabiliter in muris praesertim anteriori, et posteriori a dimidio ad sursum, et in tertia tectus parte». 

A sollecitare l′intervento di un tecnico, per il sopralluogo e l′elaborazione del progetto di ricostruzione della chiesa, fu il parroco Bruno Aracri. Questi, inviò alle competenti autorità la seguente supplica:

Ecc.za,

D. Bruno Aracri Parroco di S. Maria delle Grazie della Terra di Francavilla in Provincia di Calabria Ultra, con umili e divoti suppliche, le rappresenta com′essendosi con decreto della Suprema Giunta di Corrispondenza, previa Real approvazione, inspedito sin da già 8 passato gennajo, ordinato che questa riferita Terra si riedifichi nel suo antico sito, ove già si è per la maggior parte riedificata, e tutta via si sta riedificando; così questa popolazione che risiede nella cennata sua Parrocchia non ha chiesa propria per adorare l′altissimo Iddio, e far col dovuto decoro le sacre funzioni, eccetto una chiesetta fatta di frante tavole tutt′aperta nella quale ogni leggier vento smorza la lampada che sta accesa avanti il SS.mo Sagramento. E perchè la sudetta chiesa Parrocchiale di fabrica eretta in detta antica Terra, restò con i memorandi terremoti poco lesionata nei due anteriori e posteriori mura, con l′aver la copertura caduta ancora, il che rifarsi non vi vuoi molta spesa, vi è più che v′esiste il legname; perciò l′oratore supplica il pietoso animo dell′E.V. dar gli ordini convenevoli per le riedificazione di detta Parrocchial Chiesa di S. Maria delle Grazie a spese della S[acra] C[assa] come s′è praticato a tutt′i luoghi della Provincia. Il che tutto si riceverà dall′innata bontà di V.E. come dal Cielo.

L′iniziativa ebbe successo; infatti, la Suprema Giunta di Corrispondenza di Napoli, l′8 agosto 1789, rimetteva la pratica alla Cassa Sacra di Catanzaro affinchè «ne faccia l′uso conveniente e qualora creda di doversi dare qualche previdenza la dia». La Cassa Sacra affidò l′incarico di fare il sopralluogo e redigere il progetto di riedificazione della chiesa all′ingegnere Bernardo Morena.

Il piano d′intervento, datato 13 maggio 1790, sottoscritto dal Morena e dall′architetto Giuseppe Vinci, prevedeva la riattazione dell′antica chiesa, di estensione palmi 70x31 (m. 18,20x8,06), per un totale di 517,87 ducati. Venne approvato dal re, come risulta da una lettera datata Napoli 31 luglio 1790:

essendosi da S.M. esaminata la perizia formata dall′ingegnere Bernardo Morena per la riattazione necessaria alla chiesa parrocchiale della Terra di Francavilla sotto il titolo di S.M. delle Grazie e non essendosi nella medesima incontrato veruno contrasto, nell′atto stesso che è venuto ed approvato ha comandato che codesta Giunta lo facci eseguire.

Ottenuto il finanziamento, il parroco Aracri si aggiudicò l′appalto dei lavori; infatti il 15 marzo 1791, con atto pubblico stipulato dal notaio Giuseppe Scamocchia di Monteleone, s′impegnò a costruire la chiesa «entro lo spazio di anni due» dal versamento della prima rata del contributo statale. Le prime due rate di ducati 190.60.4 furono versate dalla Cassa Sacra il 31 marzo e l′il ottobre 1791. L′ultima venne deliberata il 10 settembre 1793, dopo che l′ingegnere Francesco Noto ebbe a verificare lo stato di avanzamento dei lavori di riedificazione della chiesa. Nello stesso anno la chiesa fu completata e aperta al culto.

Tratto da: Francavilla Angitola, Ricerche e Documenti, Comune di Francavilla Angitola, tipografia Mapograf, Vibo Valentia 1999

Processione della Madonna delle Grazie

 

Il Restauro del 1982

I Parroci

 

Esterno chiesa delle Grazie

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