Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
Il 23 marzo 1843 i responsabili della confraternita decisero la costruzione della chiesa del SS.mo Rosario che era stata distrutta dal terremoto del 1783.
A tal fine fu stipulato un accordo tra Vincenzo Mannacio, marito e amministratore delli beni di sua moglie [Maddalena Sodero] donataria del palazzo sito in prospetto di detta congregazione», e il primo assistente Vincenzo Ciliberti (il priore era Giuseppe Mannacio).
La transazione definita il 23 dicembre 1843 impegnava la confraternita a costruire la chiesa entro cinque anni, a cedere alla controparte la fabbrica del vecchio campanile attaccato al palazzo e di ricostruirlo unito al prospetto della chiesa, a provvedere all'incanalamento dell'acqua piovana, a pagare una penale di 250 ducati se l'opera non fosse stata realizzata entro i termini stabiliti.
La famiglia Mannacio da parte sua s'obbligava a cedere il terreno necessario alla costruzione del nuovo campanile, se fosse stato innalzato dalla parte del "vaglio", e a contribuire alla realizzazione del progetto con un versamento di 20 ducati.
La chiesa ad unica navata fu realizzata entro i termini previsti, come risulta da un'epigrafe, datata 1848, posta sull'arco di trionfo. Ha tre altari: S. Rocco di Montpelier (a sinistra per chi entra), S. Francesco di Paola e l'altare maggiore, in legno intagliato, con la statua della Vergine. Inoltre, nella sagrestia si conserva una tela d'autore ignoto raffigurante la Circoncisione(vedi foto alla tua destra), un altro dipinto con la Vergine del Rosario è andato distrutto.
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