U Ciucciu
Ciucciu

(L'Asino)

Per le vie del Paese non si vedono più passare, come succedeva un tempo, gli asini che col loro incedere lento e silenzioso trasportavano sulla soma il loro padrone e le merci.

Il loro passaggio era solo rotto dal ticchettio prodotto dagli zoccoli metallici con cui erano ferrati a dal rumore ritmico prodotto dalle ceste (spuorti) legate "o m'bastu". Questi animali docili e pazienti che per lungo tempo sono stati il mezzo di trasporto più diffuso e nello stesso tempo il simbolo di una economia basata sull’ agricoltura e sulla pastorizia.

Ciò era dovuto alla mancanza di altri mezzi di trasporto o, comunque, alla loro scarsissima diffusione e alla totale mancanza di infrastrutture per il trasporto. Non c’erano infatti strade ma sentieri e le campagne a volte situate su dei sentieri scoscesi risultavano difficilmente raggiungibili con altri mezzi di locomozione ma con la necessità di trasportare le merci, i raccolti o le sementi.

In questi casi le alternative erano poche o con un carro trainato dai buoi, in testa delle donne che a secondo i prodotti da trasportare usavano dei recipienti adatti come "cofinieji, ruvaci e varrili" collocati su una sorta di corona fatta con un pezzo di stoffa arrotolata o sopra la soma dell’asino.

L’asino veniva adoperato per tutte le attività di trasporto, di persone e di cose, da casa alla campagna e viceversa. Veniva adoperato durante il periodo della raccolta delle olive per il loro trasferimento nei tanti "troppita" presenti nel Paese come durante il periodo della vendemmia per il trasporto dell’uva agli altrettanti "parmienti" presenti a Francavilla, per trasportare al mulino il frumento o il mais da macinare e di conseguenza la farina a casa.

Con l’ausilio dei varrili si trasportava l’acqua e dentro i spuorti tutto il resto. Inoltre la sera al ritorno a casa dalla campagna veniva utilizzato per portare legna, frutta e quanto altro si riteneva necessario e opportuno.

U Ciucciu aveva un ruolo centrale nella vita economica e in particolare nell’economia domestica delle famiglie che ne possedevano uno, tanto che, come viene ricordato in una famosissima canzone, la sua morte costituiva una grave perdita, una perdita forse più grave e più sentita di quella di un congiunto.

Le foto con l'asino sono state gentilmente concesse da Pino Pungitore CH

Asino

 

 

 

 

Donna con cesta

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