Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
Grazie alla sua diffusione la televisione oggi è diventata davvero, come diceva qualcuno, la finestra sul mondo, il nuovo focolare intorno a cui tutti si siedono.
Di televisori in ogni famiglia ce ne sono più d’uno e tutti a colori e sempre più grandi, come quelli di nuova generazione, al plasma e ai cristalli liquidi.
Oggi è anche possibile vedere la televisione digitale attraverso il satellite e avere a disposizione un enorme numero di canali che trasmettono una altissima quantità di programmi con audio stereofonico.
Di fronte a tanta abbondanza il paragone con quelli che sono stati gli albori della televisione in Italia, e per quanto ci riguarda a Francavilla, è veramente impressionante.
In quel periodo le famiglie che possedevano il televisore, ovviamente in bianco e nero, si contavano sulle dita di una mano; il suo altissimo costo ne impediva la diffusione, i canali erano solo due e le ore di programmazione molto ridotte. Oltre che in poche famiglie il televisore era anche presente nei tre bar del paese (Foca e Cristina, Barbina e Foca Serrao). Qualche anno più tardi il televisore oltre che in un maggior numero di famiglie, sempre poche, era presente anche in un circolo che faceva riferimento alla Democrazia Cristiana e nella sezione del PSIUP, che nel frattempo erano stati aperti.
Era in questo contesto che in qualche modo noi ragazzi, ma anche gli adulti, dovevano trovare il modo e a volte la sfacciataggine di cercare di vedere qualche trasmissione.
Trovare le 10 lire per poter entrare e vedere "la tv dei ragazzi" alle ore 17,30 era veramente difficile. Questo sia perchè le nostre famiglie non avevano il televisore ma soprattutto non avevano nemmeno i soldi da darci. Qui subentrava l’inventiva di noi ragazzi che per poter vedere le nostre trasmissioni preferite cercavamo in tutti modi, a secondo del periodo, di barattare qualcosa (origano, noci, ciliegie ecc. ecc.) con il proprietario del bar o facevamo il giro delle famiglie che avevano il privilegio di possedere il televisore e chiedere di farci entrare.
Quando non riuscivo ad entrare e sentivo dalla finestra la sigla "aii-vanooooh, ai-vanooooh" uno dei mie telefilm preferiti ero molto triste e tornavo a casa con un groppo in gola. Purtroppo il più delle volte non ero il solo a non poter entrare.
Tra i telefilm che seguivamo di più noi ragazzi di allora c’erano sicuramente Ivanoh, Rin Tin Tin, Zorro, Lassie e molti altri. Chi può dimenticare il telefilm "Bonanza"? O tra i programmi serali " La Freccia Nera" (La freccia nera fischiando si scaglia e la sporca canaglia il saluto ti dà), o lo sceneggiato "E le stelle stanno a guardare"?.
Ricordo una sera che si trasmetteva "Il diario di Anna Frank" e a scuola ci era stato consigliato di guardarlo. Lo dissi a mia madre e quella sera insieme a mio zio Peppe e la moglie, dopo cena, andammo a suonare a casa di don Nicolino Aracri e donna Norina, che stava ancora sparecchiando, ci fece gentilmente entrare e vedere così quello che è rimasto uno dei film che più mi ha segnato e che ha contribuito a farmi acquisire quei valori a cui mi sono sempre ispirato nel mio vivere quotidiano.
Con il trascorrere del tempo le famiglie che hanno avuto i mezzi per comprare il televisore erano aumentate e perfino nella via in cui abitavo finalmente c’era qualcuno che lo possedeva. Prima è stato Vincenzo Sorrenti, il barbiere del paese, poi Concetta, mia parente, e finalmente, dopo l’emigrazione di mio padre in Germania, anche la mia famiglia.
Era finito il periodo del peregrinare per poter vedere la televisione, cominciava un'altra epoca e praticamente con essa finiva la mia permanenza a Francavilla, infatti dopo pochi anni la mia famiglia si sarebbe trasferita a Roma.
E' il mondo che ti è stato messo d'avanti agli occhi per nasconderti la verità...
dal film Matrix
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