Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
Così come ho scritto nella nota biografica sono nato nel 1953 e quando, all’età di sei anni, ho cominciato a frequentare la prima elementare non c’era un plesso scolastico in cui fossero riunite tutte le scuole del paese: asilo infantile, scuole elementari e le scuole medie.
Mentre l’asilo che ho frequentato era dislocato tra il primo e il secondo piano della casa sita in via della Fontanella sopra (u catafarcu), per non sbagliare quella a fianco della ormai ex bottega di Antonio Ionadi (Ntonuzzu), all’altezza della fontana della Croce, le diverse classi dalla prima alla quinta erano sparse per tutto il paese.
Un ricordo particolare è quello per la maestra Ida, persona sensibile e capace.
Ho frequentato la prima elementare in una stanza situata all’ultimo piano dell’immobile sito di fronte all’attuale monumento ai caduti, Piazza santa Maria degli Angeli, con il maestro Carchedi. Dopo pochi mesi, a seguito della morte del maestro, fu chiamato a sostituirlo il maestro Alberto Petrocca.
La classe non ricordo di quanti alunni era composta ma in compenso ricordo molti compagni di scuola tra cui, Gaccetta Antonio, Niesi Gianfranco, Caruso Franco, De Caria Franco, Lazzaro Antonio, Lazzaro Salvatore, Petrocca Foca, Serrao Franco, Talora Vincenzo, Torchia Renato, Esposito Massimo, Bonelli Pierino, Servello Romeo, Pizzonia Sergio, Drogo Domenico, Bonelli Sergio, Attisani Antonio, Limardi Giuseppe, Fiumara Raffaele, Galati Francesco, Nobile Emanuele, Loiacono Franco ed infine Attisani Pino.
La seconda e la terza classe credo di averla frequentata presso un’aula situata a fianco del Municipio, dove tra l’altro era situato il refettorio. Infine le clasi quarta e quinta se la memoria non mi tradisce ricordo di averla frequentata presso un’aula situata in via P.M.G. Accetta.
Non mi soffermo sui metodi didattici del periodo, ricordo solo che la bacchetta ne era uno strumento.
La scuola media era dislocata tra gli edifici che attualmente sono occupati dall’American bar e nell’edificio di fronte, oggi civile abitazione.
A Francavilla non c’erano e non ci sono scuole medie superiori , perciò terminata la scuola media ognuno dei miei compagni ha scelto il proprio percorso formativo tenendo conto, non soltanto delle proprie capacità, ma anche e spesso soprattutto delle condizioni economiche della propria famiglia. Perciò chi aveva più mezzi ha scelto il liceo altri come me l’istituto professionale. Ricordo che il primo anno che ho frequentato l’istituto professionale io e gli altri miei amici eravamo costretti ad andare e tornare a piedi da Filadelfia.
La mattina partivamo un bel gruppetto, oltre al sottoscritto c’erano anche i miei amici Antonio Gaccetta, Domenico e Giuseppe Simonetti, Franco Loiacono e altri. La cosa più simpatica la mattina era quella che Franco Loiacono ci raccontava o commentava il film che la sera prima aveva visto in televisione. Lo faceva con grande capacità e raccontava il tutto senza trascurare nulla sottolineando quelli che, secondo lui, erano stati i momenti più importanti, mimando e imitando scene,personaggi e suoni.
Dal secondo anno in poi grazie all'impegno dell'avvocato Barone siamo riusciti ad avere l'opportunità di poter usufruire di una macchina di noleggio che ci accompagnava da casa a scuola e viceversa. Per noi era una piccola svolta, non solo perchè finalmente non dovevamo farci circa 16 Km al giorno a piedi ma anche perchè avevamo la possibilità di trascorrere un quarto d'ora in allegria anche grazie alla capacità e "Micu e Nocienzu", che era l'autista, di saper bene interpretare lo stato d'animo di noi ragazzi e di giocare con noi.
Il quarto e quinto anno dopo un esame integrativo li ho frequentati a Vibo Valentia presso l’Istituto tecnico industriale con specializzazione in meccanica. Anche per poter frequentare questi due anni bisognava viaggiare.
C'era e c'è ancora l'autobus che partiva alle ore 7,30 e ritornava alle 14,30. Sul Pullman si chiacchierava e ci si confrontava su tutto ma quasi sempre l'argomento principale era la politica. Io che già in quei tempi avevo maturato la mia scelta di campo, o come più tardi la definì per se stesso intitolando uno splendido romanzo, Giorgio Amendola, "Una scelta di vita", dopo una prima fase nel quale ho dovuto vincere la mia timidezza ero uno degli animatori del confronto.
La scelta di continuare gli studi a Vibo Valentia la debbo all'incontro con la professoressa Ida De Caria che venuta a sostituire un insegnante ha poi concluso l'anno scolastico con noi accompagnandoci agli esami. La sua è stata per me una presenza importante non solo dal punto di vista didattico ma soprattutto dal punto di vista psicologico e dall'accompagnamento ad una scelta che forse avevo già maturato ma che pensavo che la mia famiglia non potesse sostenere economicamente.
Lei mi fece capire che investire in cultura e in formazione, come diremmo oggi, sarebbe stata la cosa migliore per la mia vita. Ho seguito la strada che mi era stata consigliata, oggi ringrazio la "Professoressa" che ha accompagnato questa scelta. (A proposito ho poi letto "Lettera a una professoressa" è stato un testo fondamentale.
Ringrazio per la foto nel testo, l'Ingegnere Foca Antonio Lazzaro, e per quella a lato Antonio Gaccetta.
© Francavilla Angitola - Storia Ricordi Cultura Religione