Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
Ad oggi non ci sono testimonianze certe sulle origini della fondazione del paese ma, per analogia con altri comuni a noi vicini, possiamo affermare con relativa certezza che Francavilla ha iniziato la sua costituzione tra il IX-X secolo d. C., ossia in età Bizantina quando la Calabria era governata dall′Impero d′Oriente.Era quello il periodo in cui i saraceni saccheggiavano e distruggevano i paesi situati sulle coste o nelle loro vicinanze e spesso ne massacravano gli abitanti. I bizantini per riprendere il controllo dei loro territori, occupati dai Musulmani, e per fare fronte a quelle continue devastazioni mandarono le loro truppe in Calabria e in Puglia. Il comandante che più di ogni altro si distinse è stato lo stratega Foca Niceforo inviato dall' Imperatore Basilio I.
Fu in questa fase storica che le popolazioni sopravvissute e sfuggite alle depredazioni saracene, per nascondersi alla vista dal mare per motivi di sicurezza, costruirono in zone interne e su promontori diversi centri. Tra questi centri molto probabilmente grazie agli abitanti di Santo Foca, Cartopoli e Clopani, casali di Rocca Angitola, c′era anche Francavilla. Ad aiutarci nella collocazione temporale della costituzione di Francavilla può venirci incontro la venerazione che da sempre ha la nostra gente per San Foca Martire. Infatti come riconoscenza al generale Foca Niceforo anche in altre realtàdel sud si sono costruite delle chiese in suo onore.
La storia ha affidato ai Normanni il compito di cacciare gli Arabi dalla Calabria, e contemporaneamente, di mettere fine alla dominazione bizantina. Ruggero I, figlio di Tancredi di Altavilla, a cui il fratello Roberto il Guiscardo aveva ceduto i diritti sulla Calabria, da Mileto, centro politico e militare della sua fortuna, conquistò tutta la Regione.
I Normanni, oltre a decidere l′entrata della Calabria nel Regno di Napoli, introdussero nel Regno e quindi anche in Calabria un anacronistico regime feudale ed imposero un rigido centralismo che soffocò sul nascere ogni tentativo di autonomia dei centri urbani.
Francavilla, almeno secondo l′etimologia del suo nome, era un paese franco, cioè libero da dazi e tributi tipici del periodo del feudalesimo.Questa condizione è indirettamente confermata dall′annotazione che l′autorevole geografo arabo Abd Mhammad detto Al Idrisi: “ Francavilla fortilizio considerevole e popolato”, che compilò per il re normanno Ruggero II una carta geografica con informazioni sui maggiori insediamenti della Calabria.
Grazie al matrimonio di Costanza, ultima erede legittima degli Altavilla, con Enrico VI gli Svevi, succeduti ai Normanni (1194), continuarono la politica dei predecessori stimolando anche una lieve ripresa economica in Calabria.Anche sotto la dinastia degli Svevi Francavilla mantenne i suoi privilegi.Con la battaglia di Benevento (1266) che vide vincitore Carlo I d'Angiò, gli Svevi persero il regno che passò agli Angioini. È in questa fase che Francavilla, per il diffondersi del sistema feudale nel regno di Napoli e per volontà degli Angiò, nel 1270 fu concessa in feudo ai San Giorgio come scrive il Fiore.
Approfittando della guerra del Vespro (1282/1302), provocata dalla ribellione della Sicilia, la Calabria tentò di liberarsi dal dominio angioino ma la pace di Caltabellotta (1502) e la successiva pace di Catania (1572), pur riconoscendo l′indipendenza della Sicilia, lasciarono la Calabria agli Angiò. E proprio dagli Angiò (Roberto) Francavilla viene assegnata nel 1309, come facente parte dello stato di Mileto, a Roberto Sanseverino.
Nel 1504 è la volta della famiglia spagnola dei De Silva y Mendoza che la detenne fino al momento in cui nel 1806 con il decreto di Gioacchino Murat si abolì il feudalesimo. Quest′ultima famiglia potendo vantare una parentela con i reali di Spagna prese il titolo di duca dell′Infantado e, attraverso loro, anche il castello di Francavilla la denominazione di Castello dell′Infantado. Di questa lunga storia non rimangono molte testimonianze. Questo è dovuto tra l′altro al susseguirsi di spaventosi terremoti con conseguenze distruttive. Il più terribile che provocò la totale distruzione del paese e molte vittime fu quello del 1783. Dopo questo evento così distruttivo, traumatico e luttuoso molti francavillesi avevano paura di ricostruire il paese nel preesistente sito e indicavano la zona dello Ziopà come sito alternativo.
Fu questa una disputa molto accesa, tra coloro che chiedevano la riedificazione sul preesistente insediamento e coloro che volevano spostarsi, che si concluse con il decreto della Suprema Giunta di Corrispondenza di Napoli del 1789 a favore dei primi.
Solo dopo la costituzione del Regno d′Italia il nostro paese assunse la sua attuale denominazione, Francavilla Angitola.
La storia di Francavilla dall′800 ai nostri giorni è la storia della Calabria, è la storia di una terra con tanta arretratezza economica e di isolamento.
È la storia di un popolo che ha sempre dato molto al Paese e che ha sempre ricevuto molto poco. È la storia di una regione in cui non sono cresciute classi dirigenti e in cui la malavita organizzata ha da sempre soffocato qualunque iniziativa legata al riscatto della nostra terra. È, infine, la storia di una regione che ha visto i suoi figli partire per l′America e per il mondo.
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