Miniature di Francavilla
Il drago Valigia dell’emigrante

Il
Museo G. Battista Scalabrini

La storia de "Il Museo dell’emigrazione Giovanni Scalabrini" inizia con un vecchio baule del 1910 pieno di memorie di un emigrato in Argentina, scoperto da un missionario Scalabrino, a Favelloni di Cessaniti.

In un primo tempo questo materiale venne utilizzato per allestire delle mostre, di cui la prima nel 1989 a Vibo Valentia presso il Museo di Arte Sacra del Duomo.

Visto il successo ottenuto la mostra divenne itinerante e vennero allestite varie esposizioni in diverse occasioni.

Nel suo cammino la mostra si arricchì sempre di più grazie a numerose donazioni di ulteriori reperti(foto, documenti ecc. ecc.) fino a necessitare di una sede stabile e permanente per la sua esposizione.

Nacque così l’idea di un museo dell’emigrazione che in un primo momento venne ospitato in un antico convento di Vibo Valentia. E’ solo da qualche anno che il museo ha finalmente una nuove sede espositiva a Francavilla Angitola, e oggi come ieri continua a suscitare grande interesse sopratutto tra gli emigrati.

Gli emigrati, tutte quelle persone che con il loro baule pieno di sogni partono verso mete lontane. Molte cose sono cambiate dai mezzi di trasporto ai tipi di lavoro, ma nel profondo del cuore le nostalgie non cambieranno mai.

E proprio per questo il museo dell’emigrazione vuole essere un punto di riferimento attuale e moderno con il mondo degli emigrati di oggi, senza dimenticare quelli di una volta, in particolare Italiano Domenico di Favelloni, il proprietario del baule ritrovato. Di viaggi lunghi lui ne fece tanti e uno interminabile lo fece nel 1928 verso l’Argentina con la nave a vapore "Augustus", e oggi grazie al suo baule dell’emigrante si è in possesso di molte notizie.

Oggi questo baule è un simbolo famoso e prezioso che suscita grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica, tant’è vero che dopo la pubblicazione di alcuni volumi sull’emigrazione calabresi in cui si parla più volte di Italiano Domenico di Favelloni di Cessaniti, a Milano la regista Fiorella Cicadi nel 2001 ha girato un video per uno spettacolo teatrale scritto da Cataldo Perri dal titolo "Bastimenti" dedicato a lui e al fenomeno dell’emigrazione in generale.

Credo che per questa scelta lungimirante e culturalmente importante vada il plauso di tutti i Francavillesi, quelli residenti e quelli emigrati, all’amministrazione comunale. Un plauso e un grazie perchè con questa scelta gli amministratori locali e il Sindaco, Prof. Foca Giuseppe Anello, oltre che porre il tema di documentare l’ importante fenomeno dell’emigrazione, visto che molti sono  i francavillesi nel mondo, hanno anche inserito Francavilla a far parte di quella rete museale tematica di cui fanno parte anche i musei di San Giorgio in Bosco (Veneto), di Cavasso Nuovo (Friuli Venezia Giulia)  e  di Salina (Sicilia).

Questa scelta culturalmente strategica insieme alle iniziative rivolte agli emigranti, che ogni anno durante l’estate vengono intraprese, testimoniano la sensibilità e la volontà di voler costruire un ponte con quanti, per scelta o per necessità, non vivono più a Francavilla

Per approfondire ulteriormente la storia de "Il Museo dell’emigrazione Giovanni Battista Scalabrini" si consiglia di leggere gli scritti del suo direttore dott. Franco Vallone.

Particolare del Museo

 

G. Battista Scalabrini

Le Foto

Particolare del Museo

scrivimi  

Francavilla Angitola - Storia Ricordi Cultura Religione