Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
"Pasqua marzijata o guerra o mala annata".
Era questo il proverbio che le persone anziane ogni anno recitavano dopo aver verificato quando sarebbe "caduta" la Pasqua.
La festa a Francavilla Angitola, scandita da una serie di appuntamenti religiosi, cominciava, ma questo è rimasto invariato, con lo svolgimento, per sette venerdì consecutivi, della Via Crucis, funzione serale a cui partecipavano in tanti e, in tanti accompagnavano la Croce durante le quattordici stazioni cantando (Se il mio Signor diletto a morte hai condannato…) .
Naturalmente le scadenze più importanti erano e sono concentrate durante la Settima Santa. L’Ultima Cena il giovedì sera, la Predica del Venerdì Santo con la relativa Processione al Calvario, la Processione del sabato santo con L’Addolorata, l’Ecce Homo e il Cristo morto nella bara. A "Cumprunta" la domenica mattina. Da ragazzi noi chierichetti nella funzione del giovedì, quando il parroco benediva il pane e lavava i piedi a coloro che erano stati scelti per rappresentare i Santi Apostoli,volevamo fare Giuda perché dopo la scena del bacio don Vincenzo Condello dava delle monete per ricordare i trenta denari con cui era stato pagato il tradimento di Cristo.
Il Venerdì Santo non si potevano suonare le campane e le funzioni venivano annunciate dai ragazzi girando "pe tutti e rughi" al suono di un particolare strumento "a tocca". Tutti aspettavamo impazienti che si facesse sera, ricordo che ci affrettavamo a consumare la cena per arrivare il prima possibile in chiesa, per avere l’opportunità di poter occupare una postazione da cui, oltre a poter ascoltare la predica, si potesse avere la visuale libera per poter assistere al passaggio delle statue che sarebbero transitate durante la funzione religiosa.
La chiesa era completamente buia, tutte le Croci coperte e tutti, fedeli e non, pronti ad ascoltare le parole del Predicatore. Un grande predicatore era il parroco don Vincenzo Condello che aveva la capacità di tenerti inchiodato al banco senza mai farti perdere la concentrazione.
Con quanta sapienza sapeva chiamare La Croce, mostrare l’Ecce Homo ed infine arrivare al momento più atteso e toccante che era la chiamata di Maria Addolorata "Vieni o Maria, vieni". A queste parole, mentre tutti si alzavano in piedi per poter vedere bene quello che stava succedendo, si sentiva un rumore proveniente dal portone principale della chiesa che si spalancava per permettere l' ingresso alla Madonna Addolorata con Cristo morto nella bara.
In quel momento pieno di pathos don Vincenzo Condello faceva venire la pelle d’oca quando, mentre chiedeva perdono a Maria per come era stato ridotto il Figlio, Gesù Cristo, le legava con un nastro un Crocifisso al collo. Poi tutti in processione al Calvario.
La domenica mattina, dopo aver fatto la colazione pasquale, uova fritte e sazizzu, quando arrivavo in piazza Solari erano state già disegnate con del gesso delle righe per terra e si era provveduto a vestire di nero la Madonna del SS Rosario e a nasconderla in una via adiacente alla piazza stessa. Inoltre era in corso l’asta per poter portare i Santi (Incantu).
Nelle mani, non essendoci le uova di pasqua, uova con del buon cioccolato e con tutte quelle carte colorate e lucenti, (non potendocele permettere), avevo "a cuzzupa", un tipico dolce con un uovo fissato sopra, che mia madre insieme con mia nonna Barbara avevano provveduto a fare insieme con il pane.
Completati i preparativi la funzione cominciava con San Giovanni che, portato da quattro baldi giovani, correndo faceva la spola tra la chiesa di San Foca Martire, dove era stato posizionato Il Cristo Risorto, e Piazza Solari dove era nascosta la Madonna. Al terzo viaggio insieme a San Giovanni arrivava in Piazza anche il Resuscitato mentre la Madonna veniva portata sulla piazza e, nel momento dell’incontro, che avveniva dove erano stati precedentemente segnati le linee per terra, si faceva cadere il mantello nero della Madonna del Rosario(a Cumprunta).
Il mantello era stato fissato con una serie di spilli in maniera tale che, tirando un solo filo, potesse cadere lasciando vedere il vestito bianco della Madonna. Nel momento in cui avveniva l’incontro tutti si inginocchiavano mentre le campane della chiesa del SS. Rosario e la sirena del municipio suonavano. Terminata questa fase iniziava la Processione per tutto il Paese con San Giovanni, La Madonna e Cristo Risorto.
Diverse volte durante il periodo di Pasqua nel nostro paese si è organizzata in piazza una rappresentazione teatrale chiamata "L'Opera Sacra". Questa rappresentazione con attori dilettanti che indossavano dei suggestivi costumi ripercorreva la condanna e la passione di Cristo.
Questa cerimonia "a cumprunta"che si ripete ogni anno è rimasta la stessa, è cambiato solo il fatto che i bambini non hanno più "a cuzzupa" ma le uova di pasqua con tanto cioccolato, con le carte colorate e luccicanti e una sorpresa, che sorpresa spesso non è perché viene dichiarata prima.
Le foto in bianco e nero sono state gentilmente concesse da Antonio Gaccetta
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