Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
Verso la fine di agosto non era difficile incontrare persone che si soffermavano nei pressi dei sentieri, che costeggiavano le strade di campagna, per cercare gli steli di sparto che ormai erano quasi secchi.
Avevano infatti perso il loro colore verde ed erano diventati di un colore tra il giallastro e il marrone chiaro.
Stiamo parlando di una cosa semplice ma importante per fare la pasta in casa: i virguli.
A differenza di molti altri paesi della Calabria, a Francavilla Angitola per fare i filatiedhj si usa “a virgula” e non il ferro che serve per lavorare la lana.
Se ne tagliavano un mazzetto e si mettevano da parte.
I filatiedhj sono una pasta tipica calabrese che viene fatta usando degli ingredienti genuini: la farina, l’acqua e un cucchiaio di olio extra vergine di oliva.
E’ questo il segreto che consente di ottenere l’impasto che poi verrà filato.
Un segreto che si tramanda da madre in figlia da tantissime generazioni.
Con questi semplici e genuini ingredienti, e la destrezza delle donne di Calabria, si ottiene una pasta leggera, facilmente digeribile e molto morbida.
Ero molto felice da ragazzo quando vedevo mia madre che una volta sgomberato e pulito il tavolo cominciava ad impastare la farina.
Finito di fare l’impasto stendeva una tovaglia su una metà del tavolo e quindi cominciava a filare. Era molto veloce nel tagliare i pezzettini di impasto, nell’arrotolarli per ricavarne una sorta di grosso spaghetto molto corto per poi attorcigliarlo sopra “a virgula” per filarlo.
I “flilatieji” venivano posti sul tavolo dove precedentemente era stata situata la tovaglia.
Finito di filare si ricopriva il tutto e si aspettava che si asciugassero un po’.
Nel frattempo si era cominciato a preparare il sugo che li doveva condire.
A Francavilla Angitola la tradizione vuole che si condiscano con un sugo a base di pomodoro, fagioli bianchi e origano oppure con del sugo fatto con le spuntature di maiale.
Questa tradizione legata al mondo agricolo, così molte altre, si sta perdendo.
Sono poche le persone che ancora sono in grado di impastare e filare “i filatieji”.
L’industria ci viene incontro producendo per noi quelle cose che per mille motivi non possiamo, non vogliamo o non siamo in grado di fare. I filatieji non fanno eccezione.
In questi anni intorno a questo tipo di pasta si sono sviluppate diverse iniziative tra cui molte sagre. Francavilla Angitola non è di meno. In estate da diversi anni in un percorso di riscoperta e valorizzazione delle tradizioni culinarie e dei sapori tipici del paese la sagra dei filatieji è un punto di forza dell’agosto francavillese.
Le foto mi sono state gentilmente fornite da Gianfranco Pisarà che ringrazio.
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