Francavilla Angitola - Il Paese del Drago
La festa del “Corpus Domini” è celebrata dalla Chiesa dal 1264, data in cui Papa Urbano IV la estese a tutto il mondo cattolico, dopo sessanta giorni dalla Pasqua.
E’ la festa religiosa che onora l’Eucarestia, simbolo sacramentale del pane, del Corpo di Cristo.
L’istituzione di questa solenne ricorrenza si deve a una visione di suor Giuliana di Cornillon , agostiniana.
La suora vissuta nel XIII° secolo vide la Chiesa raffigurata come una luna piena con una macchia scura a raffigurare la mancanza di una festività.
Nel 1208 in una successiva visione sarebbe apparso, a suor Giuliana, Cristo chiedendole di attivarsi per l’istituzione di una festa in onore del Santissimo Sacramento.
Erano gli anni in cui le tesi di Berengario di Tours, filosofo e arcidiacono di Angers, secondo le quali la presenza di Cristo nell’eucarestia non era reale ma simbolica, si stavano diffondendo.
Intanto nel IV Concilio Laterano, svoltosi nel 1215, la transustanziazione era divenuta dogma della fede.
Nel 1222 suor Giuliana di Cornillon fu nominata priora del convento di Mont Cornillon e si attivò attraverso la consultazione di teologi per promuovere delle petizioni al fine di ottenere l’istituzione della festa.
La sua perseveranza e la sua tenacia portarono alla convocazione da parte di Roberto de Thourotte, vescovo di Liegi, di un sinodo (1246) nel quale si decise che dall’anno successivo si celebrasse la festa del Corpus Domini.
Bisognò però aspettare il 1263 perché la festa del Corpus Domini diventasse la festa di tutta la chiesa cattolica. Fu quello, infatti, l’anno in cui papa Urbano IV a seguito di un miracolo, secondo cui l’ostia cominciò a sanguinare, istituì la festa e la processione del Corpus Domini. Si narra che il miracolo avvenne nel duomo di Bolsena durante la messa celebrata dal sacerdote Pietro di Praga, che aveva perplessità sulla presenza di Cristo.
Anche a Francavilla Angitola, dopo una solenne santa messa, ogni anno si svolgeva e si svolge ancora la processione del Corpus Domini.
Una processione che coinvolgeva tutta la piccola comunità francavillese, che, con i suoi colori, i canti sacri, i fiori, si snodava per le vie del paese e che diventava, oltre che sacra, suggestiva quando arrivava nell’antico borgo medioevale di Pendino.
Il parroco che sostiene in modo solenne l’ostensorio, contenente il Santissimo sacramento, sotto un antico baldacchino, il quale è sorretto da quattro volontari, e sotto un ombrello, sostenuto invece dal sindaco con la fascia tricolore, è preceduto da una folta schiera di bambini e bambine vestiti da angioletti e dalle ragazze con il vestito bianco della prima comunione, fatta qualche settimana prima. Intanto i fedeli intonano canti sacri.
Alla processione erano sempre presenti e affiancavano il parroco, oltre che la locale polizia municipale, i rappresentanti dell’arma dei carabinieri della vicina stazione di Filadelfia.
I balconi e le finestre delle case erano adornati con le coperte più belle, “i damaschi”, e noi ragazzi, con dei fiori di ginestra raccolti nelle campagne, papaveri e altro ancora, decoravamo le strade con dei simboli sacri.
Certo non erano i quadri della tradizionale infiorata di Genzano del Lazio o in altri comuni della Calabria. Ci limitavamo a disegnare delle croci, dei calici, delle ostie e poche altre cose.
Le donne spargevano davanti al parroco i fiori che tenevano, sopra una "guantera", in una abbondante “tafareja” o in alcuni casi dentro una piccola “cofineja”
Disseminati per le vie dove transitava la processione, molti fedeli allestivano e addobbavano, utilizzando tappeti e coperte, tovaglie bianche ricamate, fiori e piante, degli altarini presso i quali il parroco si fermava e, posato l’ostensorio con il Santissimo Sacramento, dopo aver pregato con lo Stesso, impartiva la benedizione.
Insieme alla festa di San Foca Martire, alla predica e alla processione del Venerdì Santo, a Cunfrunta, la festa del Corpus Domini rimane una delle manifestazioni più sentite dai francavillesi credenti e non, un evento che affonda le sue radici nei secoli e dal quale tutti si sentono accomunati.
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